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La pieve di San Vigilio
La pieve entra nella storia ufficiale con la menzione nella bolla di Papa Urbano III del 1187 in cui compare l’elenco delle 39 chiese matrici della Diocesi, tra cui la Plebem de Pausis.
È certamente una delle più antiche costruite nel territorio: faceva parte di un ampio sistema organizzativo per pievi, sorto fra il IV e V secolo ad opera di missionari inviati dal Patriarcato di Aquileia e dalla Diocesi
Il Duomo Arcipretale di San Giorgio
Le origini del Duomo risalirebbero addirittura al periodo longobardo. Ne viene fatta menzione per la prima volta nel testamento di Guecello II di Prata nell’anno 1014, allorché si parla della cappella del Castello di Brugnera, cui la chiesa di Porcia è contemporanea, se non addirittura più antica, e la dedica a San Giorgio potrebbe risalire ad epoca longobarda.
Chiesa parrocchiale di San Martino e Vigilio
Si trova a Palse ed è stata costruita tra il 1898 e il 1902. L’interno è semplice con coro e cappelle laterali che contengono alcune pale e dipinti. Pregevole la statua della Madonna in legno della Val Gardena. Il caratteristico campanile alto 46 metri è stato costruito nel 1929 in sostituzione di uno precedente. Sulle campane del 1932 sono raffigurati il patrono San Martino, la Vergine del Carmine, Sant’Antonio da Padova, Sant’Isidoro e Sant’Uberto.
La chiesa dell’Assunta
Le prime notizie su tale chiesa risalgono al 1369, anno in cui venne nominata in un contratto d’affitto. All’epoca Porcia era retta da due vicariati, uno di San Giorgio e l’altro appunto di S. Maria, detta anche “della Madonna’: a quest’ultima era affidata in quell’epoca la gestione di un piccolo ospedale o rifugio per i pellegrini, che sicuramente si può identificare con un edificio quasi addossato al fianco sinistro della chiesa e demolito nel 1970, dopo il recupero degli affreschi che lo adornavano.
La chiesetta di Sant’Agnese
In località Rorai Piccolo, in posizione decentrata rispetto all’insediamento urbano, sorge la chiesetta di Sant’Agnese.
La costruzione dell’antica cappella campestre pare risalire al XIII secolo, forse su un sito di epoca romana, come testimoniano i reperti ritrovati nella zona, alcuni dei quali esposti all’interno dell’edificio sacro. Della costruzione più antica rimangono la facciata, la parete settentrionale, l’arco trionfale e l’abside. Recenti restauri l’hanno riportata all’antica struttura con la ricostruzione dietro pianta originaria di un porticato prospiciente la facciata.
La chiesa parrocchiale di Sant’Agnese
È stata costruita in stile contemporaneo tra il 1931 e il 1933 su progetto dell’architetto Domenico Rupolo. All’interno si possono ammirare una pala d’altare dedicata a Sant’Antonio di Duilio Corompai, una Crocifissione del pittore locale Marcello Mongiat, l’altare maggiore in marmo di Carrara del 1940 e un’abside affrescato dal pittore Giancarlo Magri di Pordenone eseguite tra il 1965-66.
La facciata presenta due bellissimi mosaici realizzati nel 1985 da Elio Bevilacqua che rappresentano la Madonna della Pace e Sant’Agnese.
La chiesa di San Michele Arcangelo
Il paese di Talponedo deriva il suo nome dalle piante di pioppo (in dialetto talpon) che in passato caratterizzavano quest’area di risorgiva. La zona era essenzialmente agricola e solo recentemente è stata diffusamente edificata. In questa località sorge la chiesetta di San Michele Arcangelo, che con il prato antistante e il corso d’acqua che la fiancheggia, ha conservato, in parte, il ricordo di come dovevano essere nel passato gli ambiti di risorgiva.
Chiesa parrocchiale di Sant’Antonio
Fu edificata nel 1970 su progetto degli architetti Varnier e Gresleri in uno stile lineare e moderno, sia nei materiali che negli spazi illuminati dalla luce del mattino e serale provenienti dalle due vetrate.
La sua ambientazione invita ad una partecipazione devota sottolineando la convergenza della comunità verso il santuario. L’altare, del medesimo materiale dei banchi della navata, completa con la sua collocazione, la forma dell’assemblea.
Tempietto di Sant’Antonio
Si presenta con elegante e linda semplicità neoclassica in forma di tempio dorico tetrastilo. Le colonne sovrastate dal timpano ricalcano il disegno della vecchia costruzione probabilmente qui un po’ ampliata, della quale è stato utilizzato il campanile a vela, con la bifora posta al colmo dell’abside. Oltre il breve pronao l’aula, con la volta a botte, accoglie un unico altare, dietro ad esso vi è un vano ad uso sacrestia.
Oratorio di Sant’Antonio da Padova
Si trova nel complesso di Villa Correr Dolfin e rappresentava la cappella privata della famiglia. All’interno troviamo lo stemma dei Dolfin e sul soffitto un dipinto con la Madonna. Un tempo la chiesetta era ricca di arredi, mentre l’aula sembrava relativamente spoglia di quadri e decorazioni. Nell’inventario del 1750 troviamo un’abbondante dotazione di corredi e ricami, reliquiari, quadri, lampade.
Porcia. Una Città tra storia, cultura e industria, Città di Porcia
Approfondimenti storici su www.proporcia.it